Streptococco Beta Emolitico Gruppo A

Se il vostro bambino ha la febbre e lamenta un forte mal di gola, è possibile che il suo organismo sia impegnato in una battaglia contro lo streptococco (ma il nome scientifico è Streptococco Beta Emolitico Gruppo A).

Bisogna preoccuparsi?

Se le cose vengono fatte bene non c'è ragione di preoccuparsi. In caso di una faringite febbrile il pediatra, se lo ritiene opportuno,  può eseguire gratuitamente il tampone rapido per lo streptococco entro 48 ore dall'inizio della febbre o indirizzare verso un laboratorio o farmacia ed in caso di positività iniziare la terapia antibiotica appropriata che risulta efficace virtualmente nel 100 % dei casi. 


Cosa bisogna fare?

  • non è necessaria nessuna forma di isolamento o di quarantena
  • già dopo la prima somministrazione il bambino positivo non è più contagioso e se asintomatico può riprendere a frequentare la scuola o altre comunità
  • tampone e terapia antibiotica non sono indicati nei soggetti asintomatici quindi anche se in classe si registrano casi di positività le lezioni possono proseguire regolarmente e non è necessario eseguire il tampone a meno che non compaia sintomatologia 
  • la malattia può recidivare anche a breve termine senza che questo indichi un deficit immunitario


Lo streptococco è un batterio estremamente diffuso: il 10-30% dei bambini è portatore sano. In questi casi, i piccoli non possono trasmettere l'infezione agli altri e non mostrano alcun sintomo: quindi non dobbiamo assolutamente somministrare loro antibiotici. Un bambino che non presenta sintomi non deve essere sottoposto al tampone. Il tampone, al contrario, è fortemente consigliato nel caso in cui il piccolo presenti febbre e dolore alla gola. Una diagnosi accurata di faringite da streptococco seguita da un'appropriata terapia antimicrobica è importante: 1) per la prevenzione della malattia reumatica acuta, della glomerulonefrite post-streptococcica e delle complicanze suppurative (p. es., ascesso peritonsillare, linfoadenite cervicale, mastoidite e, possibilmente, altre infezioni invasive); 2) per migliorare i sintomi e i segni clinici, per la rapida diminuzione della contagiosità; 3) per la riduzione di potenziali effetti avversi di una terapia antimicrobica inappropriata. Nessun medico, neppure il più bravo, può distinguere a occhio nudo un'infezione virale da una batterica. Il test rapido consente di fornire una risposta immediata al medico e si rivela molto utile nel decidere come procedere. Il test non è indicato nei bambini di età inferiore ai tre anni e negli adulti in cui la malattia e le sue complicanze sono molto rare. Se il tampone risulta positivo, confermando la presenza dello streptococco, occorre procedere con una terapia antibiotica appropriata. Nel caso contrario, siamo davanti a un'infezione causata da un virus e quindi l'antibiotico non serve". La terapia deve essere continuata anche se il bambino sta meglio. "Il fatto che il mal di gola e la febbre siano scomparsi non significa che il batterio sia stato eradicato. Essendo 105 gli streptococchi, può capitare che un bambino, nel corso dell'infanzia, abbia più volte la faringotonsillite da streptococco. E se accade non è perché ha un immunodeficienza e quindi non c'è necessità di somministrare immunostimolanti (di cui peraltro non esistono in commercio prodotti che hanno dimostrato efficacia clinica su larga scala). Vale la pena ricordare, infine, come in alcuni casi, per fortuna non frequenti, lo streptococco può provocare anche infezioni alla cute o ai muscoli. L'ultimo capitolo riguarda la scarlattina, malattia esantematica provocata dallo streptococco e per cui, al momento, non esistono vaccini: si riconosce perché non presenta mai eruzione cutanea intorno alla bocca. Anche in questo caso sono necessari dieci giorni di antibiotico.


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